La storia


panoramasm San Casciano vanta un primato di anzianità nell’attività sociale e ricreativa promossa ed organizzata dalle parrocchie in quanto già nel 1875 si costituì il circolo della Gioventù Cattolica nato tra i primissimi in Toscana insieme a Siena e Lucca.
Molte, nei decenni successivi, sono state la attività che vedevano coinvolti molti cittadini svolte nel locale della Compagnia S.Giuseppe, attiguo alla chiesa, di proprietà della parrocchia.
Locali Compagnia San Giuseppe e Propositura di San Cassiano nei primi del ‘900. Il passaggio della Seconda guerra mondiale lasciò il paese di San Casciano completamente distrutto dai pesanti bombardamenti subiti che colpirono purtroppo anche i locali del Circolo. Comunque, lo spirito di rinascita economica, civile e culturale che seguì la fine della guerra vide subito la costituzione in ambito locale cattolico di un Comitato per la Ricostruzione del Locali Parrocchiali (CO.RI.LO.PA), mentre a livello nazionale si andavano sviluppando le ACLI.
Le ACLI, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, nascono a Roma nell’Agosto del 1944, subito dopo la liberazione, dalla corrente cattolica del Sindacato Unitario (capeggiata tra gli altri da Achille Grandi, Giulio Pastore, Luigi Morelli e dal fiorentino Renato Cappugi) col fine anzitutto di preparare i lavoratori cristiani a svolgere meglio il loro compito all’interno dell’unico sindacato.

Ma quando nel 1948 il Sindacato si spacca a causa delle contrapposizioni politiche generate dall’inizio della guerra fredda, le ACLI assumono una loro autonomia caratterizzandosi sul piano socio culturale e assistenziale in ogni città e paese, e nascono ovunque circoli e patronati.
Anche a San Casciano si istituiscono le ACLI a partire dal 1948 con sede accanto alla chiesa nel vecchio locale della Compagnia S.Giuseppe facente parte di quei locali parrocchiali che si sarebbero ricostruiti grazie all’impegno dell’apposito Comitato formato dalle principali realtà cattoliche locali di allora: le neonate ACLI, appunto, l’Azione Cattolica (nella quale si era trasformata l’originaria Società della Gioventù Cattolica, fautrice nel 1875 dell’apertura del Circolo), la sezione della Democrazia Cristiana e quella del CIF, Comitato Italiano Femminile, sorto nel ’44 per contribuire alla ricostruzione del Paese attraverso la partecipazione democratica, l’impegno di promozione umana e di solidarietà.
L’impegno e gli obiettivi di queste quattro associazioni non si limiteranno al ripristino degli immobili danneggiati nel conflitto bellico, ma si indirizzeranno verso la realizzazione di nuove iniziative sociali e ricreative, in linea con le crescenti esigenze del tempo e provenienti in particolare dai giovani, finalizzate allo sviluppo ed alla affermazione dei principi cattolici.

Per questo tra le prime iniziative del Comitato ci sarà la presa in affitto del vecchio cinema Michelangiolo situato in piazza Cavour (dove oggi vi è una palestra privata), che il proprietario aveva aperto e gestito dagli anni Trenta. Sono anni d’oro per il cinema, le sale cinematografiche sono gremite di spettatori ed anche la gestione del Michelangiolo non tarda a dare i suoi frutti consentendo nei primi cinque anni al Comitato di recuperare i notevoli investimenti fatti, di aprire anche una Arena estiva per il cinema all’aperto, gestito da le ACLI, nell’orto della parrocchia di fianco alla chiesa e di contribuire sia pure in misura modesta al sostegno delle attività delle Associazioni facenti capo al Comitato.
Un fatto nuovo però arriva a stravolgere la positiva situazione avviata dal Comitato: nel 1953, la proprietà non rinnova il contratto di affitto del cinema Michelangiolo. Le ACLI, che formalmente avevano in carico la gestione del cinema, private di una fonte di guadagno che consentiva loro di svolgere attività sociali e di disporre di un locale aperto anche alle iniziative delle altre associazioni parrocchiali, per volontà dei suoi dirigenti e soprattutto sotto la spinta del cappellano don Ubaldo Bartolini, decidono di costruire un Circolo vero e proprio con annessa sala cinematografica.
Don Bartolini, ottenuto il consenso del proposto don Narciso Ferrari, sollecita presso la Curia Diocesana la vendita di terreni di proprietà della Chiesa lungo il fiume Pesa. Col ricavato di questa vendita e col concorso finanziario di molti parrocchiani (iscritti e non alle Associazioni) si può dare inizio, nella primavera del 1954, ai lavori che procedono rapidamente.

Nel maggio del 1955, mentre va avanti la costruzione del cinema-teatro che prenderà il nome EVEREST, viene intanto aperto il nuovo Circolo ACLI che si compone di un ampio locale–bar modernamente attrezzato, di una vasta sala al piano superiore per ricreazione e assemblee, fornita di TV, di due cabine di proiezione e di altri vani al piano superiore per la vita delle associazioni. Nell’estate ha inizio l’attività del Patronato ACLI con apertura martedì, giovedì, sabato e domenica mattina.
Il 15 ottobre del 1955 il cinema-teatro, costruito a tempo di record, apre i battenti con un film in cinema-scope. Il successivo 24 novembre il vicario generale dell’Arcivescovo, viene a benedirlo visitando oltre al cinema tutti gli altri locali e si congratula vivamente con i fondatori e i dirigenti. A partire dal 1956 un apposito statuto approvato e firmato dal Cardinale regolerà per molti anni la vita del Circolo.
Grazie alla nuova struttura le attività del Circolo prosperano e si moltiplicano negli anni successivi: conferenze, cineforum, spettacoli teatrali, mostre di pittura e fotografiche (famose quelle de La Porticciola), si alternano alle attività sociali delle varie Associazioni che fanno capo al Circolo o vi hanno sede.
Nel novembre 1959 il cappellano don Bartolini a cui va in gran parte il merito di queste realizzazioni lascia la parrocchia di San Casciano per altro incarico. Restano tuttavia non pochi debiti da pagare compresi due consistenti prestiti concessi da banche locali. Sarà il nuovo proposto, don Renzo Pulidori, succeduto nel 1960 a mons. Ferrari, che ottenuta una grossa somma da una benefattrice liquida tutte le pendenze relative al Circolo ACLI.

Negli ultimi decenni, seppur con alterne vicende, il Circolo ha svolto un ruolo di primo piano nell’offerta ricreativa e culturale, non solo per la comunità parrocchiale, ma per l’intera comunità sancascianese. Dalla metà degli anni Ottanta si è rinnovato, grazie alla dedizione di alcuni dirigenti, l’impegno rivolto all’adeguamento delle strutture esistenti ed alla realizzazione di nuovi spazi, primo fra tutti quello della bella e polifunzionale sala denominata Cupola, nonchè di nuove attività, come la pizzeria spaghetteria. Quest’ultima, oltre a promuovere nuovi contatti di persone con la realtà del Circolo, è oggi strumento primario per garantire la sostenibilità economica della gestione complessiva.